Tuesday 19 October 2010

The nerd in me is a nerd indeed

Per chi di voi non conosce World of Warcraft... andate a informarvi. Per chi conosce il gioco, saprete che é uno dei MMORPG piú popolari al mondo. Le espansioni stanno facendo crescere il gioco sempre di piú e la prossima, in uscita il 7 Dicembre, si chiama Cataclysm. Questo é il trailer che ha realizzato Blizzard, la compagnia che porta WoW nelle case di milioni di persone, per presentare la prossima espansione.

Vi dico solo che per scaricare l'ultimo patch, che é di preparazione all'espansione, ci ho messo circa 6 ore, quarto d'ora piú o quarto d'ora meno. Il gioco é stato giá semi-rivoluzionato, tutte le classi sono state resettate e dotate di incantesimi nuovi e diversi e anche i talent trees sono stati cambiati. Io ho la bellezza di 10 personaggi sul mio server, Hellscream, tutti nella Alliance, per cui mi do da sola una pacca sulle spalle e mi faccio in bocca al lupo. I miei personaggi principali sono una Hunter (Felina) e una Warlock (Kika) ed entrambe le classi sono state nerfed di brutto. Niente piú mana per la mia cacciatrice, e per la mia Warlockina niente soul shards, non come prima comunque. Deglutisco piú volte all'idea di dover ri-imparare a giocare. Imamgino lo scopo della Blizzard sia proprio quello di rilanciare il gioco con tante novitá cosí da riattirare quelli che si stavano annoiando a fare sempre le stesse cose. Personalmente non mi annoiavo, ma mi rendo conto che stava diventando un po' monotono. Voglio dire, io gioco quando ho tempo, ma c'é gente (e non sono solo i quattordicenni) che sta attaccata nella matrice worldofwarcraftiana dalla mattina alla sera, o anche tutta la notte.

Anche se non ve ne puó fregare di meno di videogiochi, guardatevi questo trailer perché é meraviglioso. La Blizzard sono anni che dice di voler realizzare un film (lungometraggio) di WoW e pare abbiano anche ingaggiato Sam Raimi per dirigerlo. L'unica cosa che non mi convince é che lo vogliono girare con gli attori veri, un live action per intenderci, mentre secondo me con una buona sceneggiatura si potrebbe tirare fuori un capolavoro di CGI. Questo trailer basterebbe a convincere chiunque. Dato che é un gioco fantasy con un sacco di eventi spettacolari, e dato che Lord of the Rings ha giá strabiliato, perché cercare di creare un evento simile? Io punterei al CGI, che sicuramente richiederbbe tre o quattro anni di duro lavoro, ma sai che figata?! Purtroppo io non sono Blizzard e neanche Sam Raimi e non ho voce in capitolo.

Sunday 17 October 2010

Il London Film Festival

Sono tornata a lavoro e sono stata proiettata nel caos del London Film festival, organizzato dalla compagnia per cui lavoro, niente popó di meno che il British Film Institute. Suona molto pomposo ma faccio un lavoro un semplice, oscillando tra box office e amministrazione.
Il Festival dura 2 settimane, é iniziato il 13 e finirá il 28. Nel corso di queste due settimane avremo a che fare con registi, attori, produttori e un saccaccio di film. In linea di massima é una baraonda semi-organizzata (sembra sia molto difficile coordinare tanta gente che va é viene) frequentata soprattutto, ma non solo, da accaniti cinefili pronti a tutto per vedere i film in anteprima, e nel caso dei gala (le premiere col tappeto rosso, i fotografi e i divi) sono ancora piú accaniti perché vogliono poter camminare sul tappeto rosso a seguito delle star per poter dire "io c'ero". Dal mio punto di vista, ovvero con un piede dentro al Festival, la scena ha del divertente, grottesco a volte, e anche del disperato. Non completamante in senso negativo, ma c'é questa generale necessitá di sentirsi vicini ai divi, di poter respirare la stessa aria che respirano, godere della luce dei riflettori, che mi fa sorridere e fare spallucce. I fotografi sono la cosa che osservo di piú. Mi ricordano dei piranha che assaliscono una preda, dove la preda sono i divi e i denti dei piranha i flash delle loro potenti macchine fotografiche. E la cosa divertente é vedere le reazioni degli attori famosi. Sul viso di alcuni si legge proprio la voglia di essere al centro dell'attenzione, di essere fotografati. Anche il mettersi in posa é stato provato e riprovato, e diventa impeccabile. Per altri posare per i fotografi é invece un fastidio, una necessitá pubblicitaria che accompagna la presentazione del film, ma che si sbrigano a compiacere con poche pose. Ogni tanto capita anche un attore che gioca con i fotografi e col pubblico. L'anno scorso ho visto Keanu Reeves fare una cosa che gli ha fatto guadagnare un sacco di punti simpatia, ma proprio tanti. Era venuto a seguito del film Anvil: the story of Anvil, che non ha a che fare con lui, se non per il fatto che gli piace la band e ha voluto presentare il film per darne risonanza. Essendo un documentario su un vecchio gruppo metal ormai scivolato nell'oblio sicuramente il suo endorsement é stato una bella spinta. Quindi oltre a essermi giá simpatico di suo e per aver appoggiato il documentario sugli Anvil, ha fatto anche un'altra cosa figa: si é presentato senza pompa magna, vestito casual, ha fatto un cenno ai fotografi che sarebbe tornato a farsi fotografare, ma prima é entrato nel cinema, ha salutato i fan dentro al cinema, ha firmato autografi, poi é uscito, ha salutato i fan che erano fuori al bordo della passerella dietro alle transenne e poi si é lasciato fotografare. Poche pose, un paio di saluti e via dentro a vedere il film. Un mito. Magari fossero tutti cosí. Altre cose che mi fanno sorridere sono le dive che indossano bellissimi vestiti scollati in un periodo in cui a Londra fa un gran freddo e resistono stringendo i denti in sorrisi smaglianti per farsi fotografare nei loro Gucci, Prada, Cavalli ecc. e poi le vedi entrare nel cinema con il naso rosso per la reazione alla temperatura del locale. Sono anche loro essere umani per caritá, soffrono il freddo come i comuni mortali, e chiaramente anche le presentazioni con tanto di passerella sono parte del loro lavoro, ma sono soggette a talmente tante attenzioni da parte dei fotografi, dei paparazzi (la razza bastarda) e degli innumerevoli fans. Sicuramente un sogno per chi vuole l'attenzione su di sé, ma in caso contrario la vedo proprio una cosa pesante.
Lunedí vado a vdere il film Meek's Cutoff e non vedo l'ora. Innanzituttto é un tipo di Wetern diverso, interessante, introspettivo invece del classico spaghetti Western a cui siamo abituati. E poi ha il mio attore preferito del momento, Bruce Greenwood, che é un caratterista di grandissimo talento con un curriculum mostruoso che lo ha visto interpretare i ruoli piú disparati, buoni cattivi, Presidenti degli USA (lui che é Canadese), vari personaggi in ruoli di comando, padri, mariti, un po' di tutto insomma. E l'unico altro film che so che vedró al Festival é Draquila, di Sabina Guzzanti. I miei gentitori sono della provincia dell'Aquila, per cui questo film mi tocca un argomento davvero caro. Spero di riuscire a vedere anche altri film, ma non sará un'impresa facile, non solo perché non sono rimasti molti biglietti, ma soprattutto perché sto sempre a lavoro al box office, ma proveró.

Tuesday 12 October 2010

Inception e il Bianconiglio di The Matrix.

Non é mia intenzione recensire ogni film che vedo, ma per quelli che trovo interessanti, o molto belli o molto brutti vorrei condividere i miei pensieri. Ho scritto giá una sorta di recensione sul mio blog Inglese. Non leggetela se non avete visto il film. Qua vorrei piú che altro mettere una sorta di puntini sulle "i". E non leggete neanche questo post se non avete ancora visto Inception.

Il film secondo me va visto. É girato molto bene, il CGI non é invadente, né ovvio. Ha delle scenografie meravigliose e se siete appassionati di architettura probabilmente avrete un mezzo orgasmo visivo. Se vi piacciono i film d'azione, allora é uno di quelli da aggiungere alla lista da vedere, sicuramente. Se non vi dispiace un eroe con conflitti interiori, allora Inception decisamente fa al caso vostro, e se siete anche propensi a una storia d'amore ce n'é anche per voi. Infine se vi piace un film che vi dia da pensare e scombussoli un pochino i vostri neuroni, allora andate alla grande.

Christopher Nolan ha scritto e diretto un film che piú o meno incapsula tutte queste qualitá. Ha delle scene d'azione mozzafiato e con un cast come quello che ha riesce a creare una bella atmosfera, una storia umana all'interno di un film di fantascienza, senza la necessitá di costumi futuristici o occhiali da sole. Non era un riferimento velato a The Matrix. Infatti Inception direi che rubacchia da The Matrix un bel po' di tutto (tranne gli occhiali da sole), dalla storia al "come" questa si svolge, tematiche e meccaniche per intenderci. Ma non voglio riscrivere quello che ho giá scritto in Inglese. Il film mi é piacicchiato e un giorno lo rivedró anche, ma mentre per il primo Matrix sono stata trasportata nella tana del Bianconiglio assieme a Neo senza mai voltarmi indietro, in Inception mi sono trovata a farmi mille domande e a inciampare nel percorso della storia piú volte. Credo sia perché per cercare di mantenere la scenggiatura abbastanza vaga da farci credere alla magia Nolan abbia dovuto far accadere le cose, invece di lasciarle accadere. Parlo proprio della forzatura in cui molti film incappano quando raccontano una storia. Vi sará capitato di vedere dei film in cui succedono o si dicono cose che vi fanno soffermare un attimo e pensare "io non avrei fatto cosí" o "io non avrei detto cosí". Ecco quelli sono i momenti in cui anche se la storia é ambientata su Marte nel 3010 la parte umana di noi ci dice che ci sono delle regole della nostra natura da cui non si trascende. Se una cosa non suona giusta ma avviene lo stesso in una storia, vuol dire che chi l'ha scritta ha forzato la mano per trascendere quelle regole umane. Secondo me é quello che succede in Inception, che resta un film meraviglioso, ma non mi convince. Ed ecco le mie domande piú ardenti

1. Il personaggio di Ellen Page é una giovane e promettente studentessa di Architettura acqua e sapone. Una di quelle che sicuramente fará carriera, e segue Di Caprio (che per lei é un perfetto sconosciuto) senza battere ciglio in una missione che lui stesso chiama "illegale." Perché? Perché si fida? Se mi si proponesse una cosa strana e illegale, prima ancora di conoscere la storia che c'é dietro, prima ancora di vedere il lato allettante, la remunerazione, io direi subito a Di Caprio di andarsi a fare un giro. La proposta é piú o meno come l'incipit di The Matrix, ma da un punto di vista di storia in Matrix la proposta viene fatta al protagonista (non a un personaggio secondario) e Neo stesso sa che questa non é solo un evento casuale, sospettava giá ci fosse qualcosa sotto, e accetta per curiositá e per necessitá, perché vuole sapere, non a scatola chiusa come avviene in Inception.

2. La meccania del "sogno collettivo" non é spiegata minimamente, per cui noi del pubblico ce la dobbiamo bere e basta. C'é una macchina contenuta in una valigetta, da cui sbucano dei tubi per un sedativo da ingnettare in intravena. Ok, quello é per dormire, ma come viene collegato il subconscio di una persona con quello di un'altra cosí da poter condividere lo stesso sogno?

3. Il punto focale della storia, una cosa che i cinefili conosco con il termine Mac Guffin (l'oggetto che crea tensione nella trama e la fa muovere), é un virus chiamato "idea". L'idea non puó essere contenuta, né controllata, né distrutta, né protetta. Essa é talmente potente che per poterla domare bisogna usare una serie di escamotage, anche solo per poterla controllare e guidare, questo é appunto l'Inception. Un momento. Le idee sono davvero tutte cosí forti? Forti sicuramente. Specie le idee fisse, e nella natura umana sappiamo che ce ne sono certe che tornano in continuazione e non ce le scrolliamo mai di dosso. Ma non é vero che non possono essere sradicate o dimenticate. Da scrittrice vi dico con certezza che se potessi ricordare anche l'80% di tutte le idee che mi vengono, adesso mangerei in testa a Stephen King! Le idee vanno e vengono, e per quanto mi riguarda posso testimoniare che sono in tante ad andare e a cancellarsi dall'hard disk che chiamiamo materia grigia. Per cui se mi si da come dato di fatto che le idee sono irremovibili, ermetiche e indistruttibili allora faccio un primo ruzzolone seguendo il Bianconiglio nella sua tana.

4. La moneta di scambio in questo film, é il subconscio di un uomo giovane e ricco che eredita l'impero costruito dal padre, una corporation cosí grande e potente da poter diventare una superpotenza. Un suo rivale, in una mossa di spionaggio industriale che é piú terrorismo del pensiero che altro, decide di piantare l'idea di dover distruggere l'impero del padre nel subconscio del giovane erede. E per assicurarsi che l'operazione verrá portata a termine partecipa personalmente all'Inception. Il suo volto dunque é mostrato al giovane erede, vittima dell'Inception. Ma se nella realtá i due sono grandi magnati di due grandi corporation, perché il giovane non riconosce subito il suo avversario? Voglio dire, se Rupert Murdoch mi si presentasse in sogno e facesse finta di essere un fornaio che mi vuole vendere una pagnotta muffa, io saprei benissimo che non é un fornaio maldestro, ma il padrone assoluto della Fox e tante altre belle cose. Per cui anche lá un pochino la storia fa acqua.

A parte queste cosette che mi hanno fatto vacillare la sospensione dell'incredulitá (traduco il termine Inglese suspension of disbelief) il film ha davvero un cast di tutto rispetto e va visto anche solo per godere della sua spettacolaritá. Ma vi avverto, vi ritroverete a paragonarlo a The Matrix in continuazione...

Sunday 10 October 2010

10-10-10

Congratulazioni! É il 10-10-10... 


Hai vinto un calcio in culo e una pacca sulle spalle!

Friday 8 October 2010

Alice in Wonderland (1903)


Una vera chicca per cinefili e amanti di Alice nel Paese delle meraviglie. Questo é la primissima riduzione cinematografica del capolavoro di Carroll. É assolutamente un film meraviglioso, poetico, buffo, ingegnoso...

Tuesday 5 October 2010

Wonderland - quando Alice se ne andó

Questa é una meravigliosa raccolta di storie a fumetti sui personaggi di Alice in Wonderland, dopo che la giovane assaggiatrice se ne andó dal Paese delle Meraviglie.

Ho avuto modo di dare una sbirciata a tutte le storie e vi dico che é assolutamente fenomenale.

Ho scritto il testo per il racconto di Humpty Dumpty che é disegnato dal sempre mitico Leomacs.

Non vedo l'ora di mettere le mani su questa raccolta!
(Nicola Pesce Ed.)














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Il sito NPE

Monday 4 October 2010

London Calling

Sono appena riapprodata a Londra dopo una settimanella a Roma. Mi sono voluta donare un'appendice di vacanza dopo che la mia estate era stata completamente obliterata dal mio ginocchio rotto.
Il tempo a Londra, che ve lo dico a fa, fa schifo. Pioggia, grigio e umiditá di quella che si infiltra proprio nei pori delle ossa. Se da vecchia non mi vengono i reumatismi sará un miracolo!

Comunque ieri ho passato una bellissima serata in compagnia di persone splendidamente creative e soprattutto molto simpatiche e carine, you know who you are fumettari meravigliosi, dopo aver trascorso un pomeriggio a fare i bagni di folla al Romics... porca miseria che bolgia infernale! Ma i bagni di folla faranno bene alla pelle come i bagni di fango? Temo di no... Proporrei di spostare Romics in un luogo tipo Woodstock cosí uno puó fare i bagni di fango assieme a quelli di folla...

Friday 1 October 2010

eromA

Un po' una riflessione cosí... ma mi cimento nell'argomento e poi spero di non riprenderlo piú perché é una di quelle cose... quelle... sapete che intendo...
evoL...
        ruomA...
                     eromA
Mi rifiuto di scriverla come si deve. Cosa pericolosa, da usare decisamente con cautela, puó avere effetti indesiderati e in alcuni casi puó portare a gravi conseguenze per la salute.
Amare... va beh che poi non si finisce mai di imparare come si fa. I "come" sono tanti quanto i "quanto." Non a caso la saggia poetessa Elizabeth Barret-Browning diceva in una delle poesie d'amore piú belle mai scritte, e per tanto anche piú sputtanate e riciclate (e mi accodo a fare altrettanto) "How I love thee, let me count the ways" (Quanto ti amo, lascia che ne conti i modi). Ieri sera, parlando con Amal, donna geniale e dalle mille risorse, mi sono trovata a raccontarle dei miei vecchi amori. Beh, fondamentalmente é uno. Solo uno, che ormai ho in un certo qual modo metabolizzato. Infatti per me conta come uno scontrino vecchio del supermercato, che vuoi o non vuoi ti riciccia sempre in tasca. Quando lo leggi ti ricorda che al supermercato ci sei passata, hai fatto quell'acquisto, l'hai cucinato, ma ora fondamentalmente l'hai digerito. In Inghilterra si userebbe un'altra metafora, che in realtá é anche piú consona al caso. Questo vecchio amore é un "bad penny," una moneta rovinata, fai di tutto per liberartene ma in un modo o nell'altro te la ritrovi sempre in tasca. Forse per me é piú una questione di bad penny che non di scontrino, perché quello almeno prima o poi o viene lavato per sbaglio con i pantaloni in lavatrice, o si scolorisce e si logora di suo e in qualche modo te ne liberi, invece del bad penny no. E infatti prima o poi mi ritrovo a raccontarlo. É un vecchio amore che mi ha lasciato qualche cicatrice e una piú profonda conoscenza di me, quindi conta, suo malgrado, in funzione di me... Ma stendiamo un velo pietoso che é meglio. Anche perché dopo il bad penny c'é stato un bell'amore, che peró é nato (e lo sapevo pure) non come un placido affluente diretto verso il mare, ma come una cascata che sarebbe colata a picco. Sará per questo che al momento sento che il mio amore egoistico, per intenderci quello che ci teniamo per noi, per sentirci bene, non va verso chi ma verso cosa. Perché quel tipo di eromA non ti tradisce, non ti lascia, non ti fa soffrire, non ti sconvolge, non ti rivoluziona la vita, ma te la fa apprezzare. Amo tanto i silenzi, come avevo scritto nel mio post precedente, quelli notturni, riflessivi. Amo le cose semplici, cose anche stupide, amo il qui ed ora. Amo come certe volte in un breve momento di calma mi sento viva e reale, mentre nella maggior parte del tempo vado di corsa e ignoro di essere tale. E in quei momenti amo come il mio io conscio si senta illuminato. Come quando mi incanto nel vuoto e mi sento tranquilla assorbita dal nulla. Ma poi riapro gli occhi e mi catapulto nella realtá, dove si corre, si lavora, non c'é tempo per incantarsi e sentirsi illuminati. Sará per questo che amo sognare. Non tanto ad occhi aperti quanto il vero sogno, il trip notturno naturale, con i sui cicli cerebrali con tanto di REM. Amo sognare perché spesso ricordo i miei sogni. Il mio inconscio mi racconta delle favole e mi mette nel cast come protagonista, che voglio di piú dalla vita! Amo come a volte mi metto a scrivere e non so dove voglio andare a parare...