Tuesday 28 September 2010

Nocturnes

Sono a Roma, é l'una e mezza di notte passata* e questa é l'ora in cui di solito sto per andare a dormire ma vengo letteralmente assalita da una miriade di idee. Se cerco di ignorarle si trasformano in dispettosissimi gremlins che non mi fanno dormire. Mi ritrovo letteralmente a girarmi nel letto come se avessi l'orticaria e alla fine mi devo alzare a scriverle se no non mi danno pace.

Non so cos'ha la notte che non ha il giorno, a parte l'assenza di luce... doh... Forse la bellezza é nell'occhio di chi guarda anche in questo caso. La notte é piú affascinante perché sono io che sono diversa. Insomma, o sei piú vivo la mattina o sei piú vivo la sera. Io sono sempre stata un mezzo zombie la mattina, mentre la sera mi accendo. Mio padre mi racconta spesso di come da piccola lo torturavo la sera/notte perché non volevo andare a dormire e un paio di volte si é addormentato in piedi poggiato al muro con me in braccio mentre tentava di cullarmi per farmi prendere sonno. Per fortuna non soffro di insonnia, una volta che si spegne l'interruttore del conscio, l'inconscio va a ruota libera e prosegue fino alle (tarde) ore del mattino, rasentando spesso l'ora di pranzo. Non sono un early bird e non lo saró mai. Mi godo la notte e i pensieri notturni, mi godo il silenzio della cittá che dorme, sia questa Roma o Londra.

Sono quasi le 2am, meglio che vada se no domani mi alzo tardi e non é il caso perché ho tanto da fare.



* Il blog é sincronizzato con l'ora del mio pc, e dato che vivo a Londra l'orologio é sfasato di un'ora. Qualcuno dovrebbe pensare a come far aggiornare l'ora del blog in base all'ora locale. Insomma se uno viaggia, come fa a bloggare mantenendo l'ora di dove si trova?





Friday 17 September 2010

Una giornata per niente particolare

Ci sono giorni in cui non succede niente. Infatti sono la maggioranza. Oggi é uno di quelli. Non vanno festeggiati, né celebrati, niente pacche sulle spalle, anzi forse mi toccherebbe una tiratina d'orecchie perché non ho combinato gran che. Oltre a scoprire le gioie di FarmVille e FrontierVille su Facebook (forse ero l'unica tra i miei amici a non partecipare alla raccolta di fragole e melanzane fatte di pixel) ho combinato ben poco. Un paio d'ore di ginnastica per rinforzare i muscoli della gamba, che si sono atrofizzati dopo aver subito a Giugno una frattura del piatto tibiale che mi ha completamente annientato l'estate. Visto un film di pseudo fantascinza/horror, The Invasion, con Nicole Kidman. A me lei non piace gran che, ma in questo film non é che dovesse fare molto. É uno dei remake del classico "Invasion of the body snatchers," decisamente non uno dei migliori. Sfruttando lo stesso concetto non sono riusciti, secondo me, a creare abbastanza dramma o terrore, la parte di fantascienza era piú o meno giá fornita dall'originale, il film gode di una scenggiatura mediocre con le solite sviolinate hollywoodiane e il lieto fine, ma almeno ha una bella fotografia. Ho guardato il film mentre facevo ginnastica, con pause qua e lá, e per me é cosa inconsueta perché di solito se guardo un film gli do la mia attenzione completa. Evidentemente non mi aveva preso molto. E a parte raccogliere fragole in Farmville, ho scritto un pochino (forse due pagine) della mia sceneggiatura sul cuoco col lavoro interessante. Sta prendendo forma e ne sono lieta, ma sono solo a pagina 35, ce ne vorrá prima di finirla. E poi mi toccheranno le riscritture, che sono benvenute come un impalatore alla porta coi paletti in mano.
Ora vado a scrivere un altro paio di paginette.

Sunday 12 September 2010

Rocky Horror

"Don't dream it... be-e-e it, don't dream it... beee-e-e it..."
Mi sono messa ad ascoltare il CD del Rocky Horror Picture Show (conosco ogni battuta del film a memoria, ció fa di me una nerd di serie A?). E insomma, once upon a time mi divertivo a sketchare il grande Tim Curry in veste di Frank-N-Furter. Credo la cosa sia nata dal fatto che avevo fatto un mezzo disegno brutto di lui nei panni di Shakespeare per un mio vecchio articolo e mi ero fatta prendere la mano. Avevo persino fatto due paginette di comic strip con Frank come personaggio che dei matti di una fanzine Americana del Rocky Horror mi avevano pubblicato. L'ho appena risketchato per vedere se mi ricordavo come lo facevo. Non sono una disegnatrice e non lo saró mai, ma una volta scrivevo tutto a mano e sai com'é, con carta e penna in mano la voglia di fare scarabocchi ti viene. Da quando scrivo solo al computer (tantissimi anni ormai) non scarabocchio piú, quindi questo mezzo sketch di Frank nasce dalla nostalgia sia per carta e penna che per il Rocky Horror...

Non ho lo scanner per cui l'ho fotografato... piú principianti di cosí si muore.

Ridatemi Sam!!

Non so se avete presente la voce narrante (funzione text-to-speech) della Microsoft 'Sam'. Beh, per me era parte integrante della mia scrittura. Usando un programma come Final Draft (per scrivere sceneggiature) torna molto utile avere una voce che legge quello che hai scritto, mentre puoi comodamente chiudere gli occhi e ascoltare sapendo che non sarai giudicato, che la voce saprá esprimere esattamente quello che c'é sulla pagina rispettando le virgole, le pause, e anche facendo "oooh" dove tu hai scritto "oh". Questa era la simpatica e diligente voce di Sam, il narratore di Microsoft per Vista ed XP. Ora, ho da poco acquistato un nuovo pc che ha Windows 7.... e scopro che Sam é stato sostituito da una voce di donna, a detta della Microsoft perché é una voce piú realistica. Innanzitutto io non avevo nessun problema con quella di Sam, anche se un po' artefatta alla Stephen Hawking era perfettamente accettabile. La voce di donna, che si chiama Anna, é irritante, legge davvero male e non aiuta minimamente. Questo é lo scambio di divergenze che é avvenuto tra me e lei, e per lei intendo tra me e me mentre gridavo al computer cercando di scaricare da internet la vecchia voce di Sam (ancora non ho avuto successo, ma non mi arrendo).


Anna:  Cos'é quello spazietto bianco dopo il punto?


Me:  É una pausa Anna.


Anna:  Sivabbeh.


Me:  No, Anna, non "sivabbeh" é una pausa e ti devi fermare per prendere fiato.


Anna:  Ma sei scema, sono una voce artefatta, sono una macchina, non ho bisogno di  riprendere fiato.


Me:  É vero, hai ragione, allora vai pure, leggi tutte le 110 pagine della sceneggiatura tutte d'un fiato. Non ti fermare alle virgole, e decisamente non ti fermare al punto. Infatti sai che facciamo? Riscrivo tutta la sceneggiatura senza punteggiatura, a James Joyce piacerebbe. Che ne dici Anna?


Anna:  L'idea mi piace, ma sento del sarcasmo nella tua voce.


Me:  Sarcasmo io? Sarcastica te! Aggressiva passiva che non sei altro!


Anna:  Sivabbeh.


Me:  NOO, no, sivabbeh... (al mio assistente Office) ma chi me l'ha mandata questa? Dove l'avete trovata? Cosa ne avete fatto di Sam? Ridatemelo... solo lui mi capisce, capisce le pause, non inghiottisce le parole e la punteggiatura... (e gridando in faccia ad Anna) e non fa il sarcastico se lo setto per leggere piú lentamente, e sopratutto Sam le parole le s-c-a-n-d-i-s-c-e tutte...


Anna:  Sivvabbeh... 


In questo momento mi sento come se avessero rapito il mio miglior amico e mi avessero chiusa nella casa del Grande Fratello con una che si fa di estasi a colazione, di cocaina a pranzo e di crystal meth a cena... Fatemi uscire!!! Anna, esci dalla mia vita, io rivoglio Sam!

Saturday 11 September 2010

Orson Welles, 8 days before his death 1985

Vedendo questo video non faccio che pensare a quanto genio sprecato, e pure non é che Orson Welles non lo conosca nessuno o sia poi di nicchia. Pensare quanto altro ci avrebbe potuto dare se Hollywood l'avesse lasciato fare. E la cosa triste é che lo sapeva anche lui... mentre Hollywood ancora non l'ha capito. Ma il mondo del Cinema non é solo Hollywood. E vorrei intonare un mio "I have a dream" o perché no anche un "Imagine" pensando a un mondo cinematografico perfetto dove ai grandi autori (registi, scrittori, attori, cinematografi, ecc.) é permesso esprimere la loro arte senza essere condizonati da product placement o indagini di mercato, senza dover piegare l'arte a compromessi per far contento un pubblico che in fondo non é vero che vuole solo azione ed esplosioni, o scene d'amore e di sesso, o risate a crepapelle e humour spiccio. Il pubblico é intelligente, il pubblico capisce, il pubblico si evolve se i film si evolvono, "le parole sono importanti," e diamine lo sono anche i messaggi nei film, dalle commedie idiotiche alla fantascienza estrema.

Vignetta Tim Curry nei panni di Shakespeare

Questa é una mia vecchissima vignetta per un articolo che avevo scritto sulla serie televisiva "William Shakespeare, his Life and Times," con Tim Curry nella parte del Bardo. 
Non so che fine ha fatto l'articolo, era su internet e ora non lo trovo piú... purtroppo non ho neanche piú il file, parliamo di almeno quattro computer fa (tipo 1999), ma sopravvive la vignetta... Almeno quella.


In carne ed ossa si presentava cosí, ed era un gran bello spettacolo.

Thursday 9 September 2010

Alexander Price (Pet Shop Boys) "Rent"

Questa é la cover di "Rent" dei Pet Shop Boys del mio amico Alex Price. Io ho fatto da assistente alla regia a Jenny Sadler. Esperienza molto divertente, non avevo mai lavorato su un video musicale. Girato in un giorno... il risultato é davvero niente male.



Fallen, lo storyboard

Il prossimo cortometraggio che spero di realizzare molto presto si intitola Fallen. Parla di un uomo che ha toccato il fondo e a cui la sorte, forse beffarda o forse magnanima, tende una mano. Lo storyboard é stato realizzato da Giuseppe Russo, la sceneggiatura é la mia e se tutto andrá secondo i piani dovrei anche dirigerlo oltre a produrlo (sempre come produzione di Uncharted Films).


Of The Essence (Italian Subtitles)

Questo é il mio primo cortometraggio come regista e produttrice, oltre che sceneggiatrice. Il film é basato su una mia poesia "Time" (in Inglese).

















“Time”
(di Francesca Silveri)
  
Calm down precious friend
Don’t run so fast,
I need to rest
And you to last.

Bend your knees
And lie no more,
For thee and I
Have lost our score.

Stay here ancient friend
Let me think,
Just one more day
Before I sink.

Your noiseless movement
Turns the seed into dust
And though I fight you
Thy spell is cast.

Calm down impatient friend
And tell me why you should pretend
To be the Past, the Present
And the uncertain Future
While thy name is Time
And Confusion is mine

le idee si accendono da sole





Oggi giornata intensa di scrittura. Ho iniziato a sviluppare la sceneggiatura sul cuoco "molto speciale." Ho deciso che sará una sceneggiatura per film. Scrivo rigorosamente in Inglese, mi torna piú facile ed essendo una storia ambientata negli USA meglio darle subito l'identitá giusta, specie se penso di poterci mai fare qualcosa con questa nuova creazione

Dato che le idee mi stanno venendo a raffica non mi sono schiodata dal portatile tutto il giorno e ho un gran mal di schiena, anche perché sto scrivendo seduta sul letto. Peró sono felice che l'ispirazione mi abbia trovata e sopratutto meno male che ho tempo da dedicare alla scrittura. Mi era molto mancato questo sano binomio di idee e tempo. Di solito o ho le une o ho l'altro, ma raramente ho entrambi. Quindi mi congedo per tornare alla scrittura, illuminata dalla lampadina accesa delle idee. 

Tuesday 7 September 2010

Ode alla Nutella

Questi versi sono un'ode alla Nutella
perché é buona e pure bella,
perché quel sapore di nocciola
mi accompagna sin dai primi giorni di scuola.

Sono versi davvero sentiti
e con licenza poetica ti dico che
al solo pensarti spalmata, Nutella mia,
io mi lecco i diti!

Nutella ti adoro,
per me sei grande
sia nel bicchierino da collezione
che nel barattolone gigante.

Nonostante il tempo passi
tu non sei mai cambiata
e per questo tu 
sempre sia lodata.

E perché i peccati di gola
non sono blasfemia
Ave Nutella
e Ave Maria. 

Che sei famosa come una star Hollywoodiana
é cosa assodata e tutt'altro che strana,
hai fatto tanta strada
e non hai bisogno di pubblicitá,
la tua bontá é cosa nota 
sia in paese che in cittá.

Se devi prendere un uomo per la gola:
torta o crêpe alla Nutella e passa parola.
Se un giorno ti senti un po' sconsolata
vai con la Nutella che batte anche alla cioccolata.

Crema spalmabile dalle tante virtú
cosa avrei fatto da bambina
senza di te, i cartoni e la tivvú?
E oggi da adulta ti continuo a scorprire
o crema spalmabile dalle mille funzioni
davvero non smetti mai di stupire.

Che altro dire di te che non si sa giá,
che dai dipendenza, ma cosa non la da?
E se proprio devo farmi di qualcosa
fanc*lo alcol o droga
datemi pure Nutella a iosa.
  
Questi sono versi un po' sbilenchi,
me ne rendo conto, per caritá,
ma col cuore e le papille gustative
ti ringrazio di esistere 
cara Nutella
perché senza di te
avrei qualche chilo in meno
ma non avrei energia per fare
e neanche per pensare.

Grazie Nutella e a chi ti ha inventata!


(Ode alla Nutella di Francesca Silveri)


Monday 6 September 2010

Il mostro di Frankenstein vs Mary Poppins


Si sa che i bambini hanno una strana fantasia. I loro piccoli cervellini creano mostri che vivono esclusivamente nel buio e credono all'esitenza di personaggi fantastici e incredibili come Babbo Natale, la Befana e l'Uomo Nero (quest'ultimo peró non é necessariamente un mito, non intendo doppi sensi razziali, ma in senso metaforico credo si possa parlare di Uomo Nero nel caso di certi malvagi predatori che ci sono in circolo) per cui non mi é ancora ben chiaro come mai se si fa di tutto per evitare che i bambini vengano traumatizzati da film dell'orrore e di fantascienza (e parlo esclusivamente di immagini posticce, non dei telegiornali, quelli fanno paura anche a me!), alla fine loro si creano lo stesso dei mostri che li perseguitano e li terrorizzano sopratutto prima di andare a dormire. Voglio dire, chi di noi da piccolo non ha mai temuto il mostro che vive sotto il letto?! Da questo ne deduco che noi come razza umana abbiamo necessitá di vivere nel terrore, altrimenti perché inizieremmo sin da piccoli a sospettare l'esistenza di creature brutte e cattive? Allora vorrei capire come mai io da piccola avevo una fifa nera di Mary Poppins mentre per il mostro di Frankenstein provavo un forte senso di empatia. Non mi voglio far analizzare, per caritá! Ma io mi sono letteralmente innamorata del cinema guardando Frankenstein di James Whale, con il mitico Boris Karloff (che é stato e resta per me il motivo per cui la mia passione per il cinema si é svegliata e consolidata), mentre, per bello che sia il film di Mary Poppins, a me lei non me la contava giusta. E a essere onesti, tutt'oggi provo dei forti sospetti nei confronti della tata fatata. Da piccola pensavo fosse una strega cattiva di cui diffidare, una con dei secondi fini. Mentre il mostro di Frankenstein (che non si chiama a sua volta Frankenstein, perché il punto é proprio che non ha un nome!!!) era una vittima, un povero orfano da compatire data la scelleratezza con cui era stato portato alla luce. Insomma, avevo ragione o no da bambina ad avere paura di Mary Poppins?

Londra vs Roma

Vorrei un attimo fare una riflessione su un vecchio detto. Si dice: moglie e buoi dei paesi tuoi. I detti di una volta magari sono pregni di saggezza, ma sono anche datati e al giorno d'oggi non servono piú. O invece si? Questo di moglie e buoi sopratutto non mi é mai tanto andato giu. Innanzitutto mette le donne allo stesso livello dei bovini, e poi da per scontato che a scegliere sia le vacche che le donne siano gli uomini. E le donne che devono fare, obbedire e zitte? Sicuramente una volta era cosí. Oggi sono libere di fare le proprie scelte e accaparrarsi i propri buoi dove trovano i pascoli piú verdi.
       Sono dieci anni che vivo a Londra (dico dieci!), l'Italia mi era sempre andata stretta, il mio modo di pensare e le mie ambizioni proprio non si conciliavano (né si conciliano tutt'ora) con il generale modo di pensare degli Italiani. Voglio dire, una ragazza che suona la batteria in un gruppo Heavy Metal con altri 3 ragazzi, che suona la chitarra elettrica (anche se male) in un gruppo electro-goth e che ascolta per lo piú grunge/punk/metal, non é esattamente la classica ragazza Italiana che gira per le strade. Poi aggiungiamoci che ha tendenze artistiche e tanti sogni per la testa, che ama il cinema come poche altre cose al mondo e vuole diventare sceneggiatrice, che crede ciecamente nell'amicizia tra uomini e donne senza dover passare per le attrazioni sessuali, e che adora le motociclette fino all'esasperazione, proprio no, non é la classica ragazza Italiana che gira per le strade. Certo trovare un ragazzo che non si lasci intimidire dalla mia personalitá non é facile, ma inizio a credere che sono nata sotto una stella che non mi garantisce facili lascia-passare. L'uomo giusto per me é lá fuori e spero di trovarlo prima di compiere 90 anni! Ma torniamo alla moglie e i buoi... In questi dieci anni mi sono sempre detta: meno male che sono fuggita via. Ma io non odio l'Italia, la amo a tal punto da non riuscire a sopportare come la situazione socio-politica stia facendo degenerare il paese. In questi 10 anni ho visto quanto sia peggiorato il mio Bel Paese e sembra che il processo di imbruttimento non si voglia arrestare, anzi, peggiora di giorno in giorno. Per fortuna almeno i luoghi di cultura e bellezza artistica non cambiano, e non c'é volta che osservando il Colosseo o la scalinata di Piazza di Spagna non mi senta immediatamente sollevata. Questa é una cosa che mi accade solo ora che sono stata via per cosí tanto tempo. Quando ancora vivevo a Roma anche le bellezze artistiche non mi sapevano rallegrare da quel malessere mentale che provavo nel sentirmi inscatolata, frenata, e perché no, anche in colpa per avere delle ambizioni.
         Da qualche parte avevo sentito dire che per far realizzare un sogno uno si deve innanzitutto svegliare. Tanto vero! Ed ecco perché sono venuta a Londra, per svegliarmi da quel torpore che tanto mi limitava e mettermi all'opera per realizzare le mie ambizioni.
      In questi 10 anni ho imparato tanto. Il mio Inglese é migliorato al punto da essere come quello di un madrelingua (cosí mi dicono, non mi sto dando arie). Ho fatto tante esperienze, personali e lavorative, che mi hanno fatto crescere come persona (e alla veneranda etá di 36 anni e un po' sarebbe anche ora). Ho avuto tanta libertá di decidere cosa fare della mia vita e finalmente sto iniziando a vedere qualche risultato, la luce alla fine del tunnel. Allora di cosa mi lamento? Beh, non é che mi lamento... ma inizio a capire perché si dica moglie e buoi dei paesi tuoi. C'é come una forza, un filo invisibile che ti lega alla patria natía che non si puó ignorare. Uno puó andare lontano quanto vuole, ma questo cordone ombelicale non viene mai tagliato e prima o poi inizierá a farsi notare. La nostalgia ti prende, c'é poco da fare. E anche se L'Italia va a rotoli, anche se so che se tornassi avrei vita davvero difficile per continuare le mie imprese artistiche, inizio a sentire forte il richiamo delle radici. Staró invecchiando?!?!?

Sunday 5 September 2010

790 cc

Tempo fa avevo scritto questa poesia dedicata alla mia Triumph Bonneville, che é appunto 790 di cilindrata e mi é stata pubblicata sul sito del mitico Rutger Hauer.
Qua il link http://www.rutgerhauer.org/poets/0110.php



790 cc
© by Francesca Silveri


I ride my shiny horse
Of steel and chrome,
It hums and roars
On the way home.
It puffs, it spats, it chuckles
And when heads turn
I know just what
They want to know.
‘It’s 790’ I say,
They nod and smile
And they fantasise
But she’s all mine.
At every bend and every turn
We dance together
Two as one
Like a centaur of flesh and metal.
Other bikers wave,
We are all family
We are all vulnerable
Yet invulnerable and free.
I ride as I write
Feel the wind in my face
Horse power pulling
Steady and strong.
There’s nothing else like it.
It’s like there’s nothing else.

Dal sito di Neil Gaiman


Facendo le corna che non succeda mai nulla... Quindi toccando ferro e tutti i vari amuleti porta fortuna, o meglio, scaccia jella (come si dice a Roma, usando la J alla Trilussa), Neil Gaiman giustamente suggerisce a tutti gli scrittori e creativi di lasciare scritto nero su bianco sul loro testamento a chi vogliono lasciare i diritti delle proprie opere, onde evitare che ai posteri non arrivi nulla del loro duro lavoro o, peggio, che se ne faccia cattivo uso nel caso in cui i diritti d'autore finiscano nelle mani sbagliate.

Qui il suo articolo http://journal.neilgaiman.com/2006/10/important-and-pass-it-on.html  

Una grattatina é d'obbligo, ma é giusto pensarci.

Il buco col significato intorno

O, una lettera perfetta.
O di ossigeno,
O come espressione di stupore o sgomento, ma anche di disoddisfazione nel vedere il buon esito di qualcosa su cui si é lavorato sodo.
O come richiamo per gli stolti o anche i ditratti.
O come alternativa.
O come il voto piú temuto in pagella, anche se non si usa piú, a meno che non hai un insegnante davvero stronzo.
O che se pronunciato a lungo e in un certo modo ti da tempo di pensare quando sei impantanato in un problema.
O come articolo contratto, molto usato nei tanti gerghi e dialetti Italiani, famoso all'estero per esempio per 'O Sole Mio.
O come errore fatto dai bambini di prima elementare (ma non solo) nello scrivere il possessivo dimenticando l' "H".
O come la O di legno del teatro Elisabettiano resa memorabile dai versi di Enrico V di Shakespeare,
O come forma geometrica perfetta.
O come la ruota, la cui invenzione ha rivoluzionato il mondo.
A queste O e a tutte le altre O del mondo auguro di continuare a stupirci con i loro innumerevoli significati, pur essendo vuote dentro.

La 'Balena'

La coraggiosa Aletti Editore mi ha appena pubblicato un libro di poesie. Linko dal loro sito. Ancora é presto per le recensioni, ma aggiorneró appena ce ne saranno. http://www.paroleinfuga.it/display-text.asp?IDopera=42561


Sul sito IBS si trova anche scontato. Forse non lo dovrei dire, ma lo dico... http://www.ibs.it/libri/silveri+francesca/libri+di+francesca+silveri.html

Saturday 4 September 2010

Briciole...

Al momento ho in testa almeno 5 storie diverse da sviluppare, e in questo nulla di male. Il vero problema é trovare la forma che piú si addica a suddette idee. Saranno sceneggiature per film? Racconto breve? Cortometraggio? Fumetto? Romanzo? Serie TV? Intanto scrivo il trattamento, che é un po' come dare alla luce la creatura, e poi vediamo che vestitino mettergli. Questo moltiplicato per 5. I piccoli neonati comprendono la storia di un cuoco speciale che fa solo menú molto esclusivi per persone che mangeranno un solo pasto cucinato da lui; un suicida con poteri sovrannaturali che si reca nell'unico posto al mondo dove suicidarsi é non solo permesso ma anche parte del business del luogo; uno stuntman motociclista si risveglia dopo un brutto incidente e scopre che la sua famiglia é stata sterminata misteriosamente, inoltre si ritrova incollata addosso la sua tuta da motociclista; un vampiro Romano che quando era in vita era un consigliere di Giulio Cesare, nel corso dei secoli si crea un mini esercito di vampiri per riconquistare Roma; e infine una storia sui 4 Cavalieri dell'Apocalisse reincarnatisi per dare il via alla fine del mondo, ma la Morte ha un piccolo incidente di percorso e non si presenta al rendezvous...

Ora di mettersi a lavoro, altro che blocco dello scrittore.

Thursday 2 September 2010

Estratti

Dalla mia raccolta di racconti brevi intitolata "Strane Crisalidi" di imminente uscita in Italia (Aletti Ed.)

*** *** ***

Da POPPED OUT:

         Kelvin Popp é uno scrittore. É decisamente ricco e decisamente famoso, anche se nessuno sappia bene chi sia. Popp non é un personaggio facile da raccontare, tanto meno da spiegare. É meglio che vi racconti la sua storia dall’inizio alla fine e lasci decidere a voi se il suo successo si deve al personaggio che si nasconde dietro lo scrittore, o allo scrittore che si nasconde dietro il personaggio.
[...] 
Non é da tutti poter vantare l’aver scritto 99 best-seller, eppure se doveste essere cosí fortunati da parlare con Popp di persona, la sua totale mancanza di entusiasmo nei confronti della fama e della fortuna che sta ammassando vi sorprenderebbe alquanto.
[...]
Il manoscritto giaceva foglio su foglio stampato sulla scrivania di Kelvin Popp. La pagina in cima al mucchio era la 99, e l’ultima frase di Allen scritta dallo sfortunato scrittore diceva: ‘cosa ne sará di me?’
Allen Allen, incompiuto e abbandonato per cause di forza maggiore, decise di prendere la situazione in pugno.
Come un ghoul, un macabro zombie da racconto del terrore, Allen Allen emerse dalle pagine del suo romanzo. Prima la mani cercarono la terra ferma della scrivania, poi i gomiti si piegarono mentre il corpo si spingeva in su dall’interno delle pagine. Nel giro di pochi secondi Allen era emerso a mezzo busto. Le parole del manoscritto gli cadderro di dosso come fossero mucchietti di terra asciutta. Presto Allen riuscí ad emergere nella sua incompiuta interezza. Scese dalla scrivania leggero, quasi immateriale, e poggió i piedi sul pavimento. 

*** *** ***

Da A FREDDO:


          La civiltá di cui parlava veniva da un pianeta identificato come Z.00-101, i cui abitanti erano una razza aliena molto diversa dagli Arcadiani e dai terrestri, si erano evoluti al punto da essere quasi immateriali e utilizzavano delle macchine per corpi, quasi fossero dei robot animati, ma erano a loro volta una civiltá pacifica e incredibilemente avanzata. Gli Arcadiani avevano deciso di non contattare la Terra a meno che i terrestri non fossero usciti dalla loro galassia e avessero iniziato a intuire le vere dimensioni e le possibilitá al di fuori dei limiti conosciuti. Il caso volle che un mercantile smarrito scoprí un nuovo mondo, e almeno questa era una cosa che i terrestri sapevano accettare. 
[...]
La nave spaziale Rho 1 della flotta di Alpha Orion 101 comandata dall’Ammiraglio Dally entró nell’orbita del pianeta Z.00-101. Era consuetudine essere accolti da tre navi spaziali del pianeta ospitante che li avrebbero scortati sulla piattaforma di atterraggio. Al suo sbarco invece dei soliti meccanici e personale di manutenzione, Sam trovó un tappeto rosso e i leader dei tre pianeti dell’Alleanza ad aspettarlo con un corteo di ufficiali e soldati a seguito. La sua missione diplomatica era una copertura per una cerimonia in suo onore. Myra era in prima fila, tra la folla di ufficiali pluridecorati.
[,,,]
Perché lasciare che tre pianeti pacifici e con forti problemi ambientali venissero attaccati e distrutti? Era forse per la legge del piú forte? E l’unica cosa che Sam voleva fare prima di morire era di rivedere Myra, anche solo per un momento.

*** *** ***

Da TERRE DI TRANSITO:


‘Puoi darmi una morte rapida e indolore?’ diceva rivolta verso la porta d’entrata, quando mi parai dinanzi a lei per capire se avesse notato la mia presenza mi fissò negli occhi come se potesse davvero vedermi. Rimasi immobile per qualche istante, poi la paziente si mise a gridare, ‘non è un miracolo?’ Nel giro di pochi secondi arrivarono due infermieri e un medico, io rimasi immobile e incapace di dire nulla.